Nel corso di un viaggio in Cambogia, alla fine de 2004, mi venne chiesto di porre mente al progetto per una struttura atta ad accogliere i bambini di strada che M'lop Tapang cercava di strappare al disagio e alle conseguenze dello stesso.
La proposta che ne è derivata non ha troppo badato alla funzionalità, sull'onda della suggestione per i luoghi si è ispirata a quella sorta di palafitte che, tutt'ora, costituiscono le abitazioni delle popolazioni rurali della Cambogia e che rappresentano una naturale difesa dall'acqua nei periodi del monsone. Fin dall'inizio non si è voluto quindi ideare con coscienza bensì trovare un modo per "celebrare", citandole, le abitazioni povere di risaie e foreste.
Un' ulterore citazione, 'dotta' e 'facile' allo stesso tempo, questa volta rivolta alla cultura kmer antica, è rappresentata dall'applicazione alla costruzione delle scale contrapposte caratteristiche degli accessi alle sommità elevate dei templi di Ankgor.
E' stato quindi un po' un gioco. Ma è stato compiuto con la consapevolezza che poi si sarebbe dovuto fare sul serio.
La storia