Il complesso originario, sede dell’Istituto degli Artigianelli, fu commissionato dal can. De Gaudenzi mediante offerte dei cittadini e fu realizzato nel 1866 su progetto del geometra architetto Giuseppe Locarni. Il complesso venne localizzato su un lotto all’esterno dei viali ricavati sui sedimi stradali della ormai abbattuta cinta fortificatoria, di fronte al Seminario Arcivescovile e al Duomo. Il lotto risulta ad una quota più bassa dei viali, proprio perché posto all’esterno delle antiche fortificazioni, tale posizione ha determinato la realizzazione di un edificio con ingresso dai viali, direttamente al primo piano della costruzione che, rispetto alla quota più bassa del sedime è di quattro piani fuori terra. L’edificio presenta una pianta ad “L” aperta verso sud, quale parte realizzata di un progetto più ampio che prevedeva un corpo a “C”. L’edificio, in corrispondenza degli spazi di distribuzione aperti sul cortile verso sud (loggia-corridoio al primo e secondo piano e porticati al piano terreno), si distingue per un'organizzazione basata sull’aggregazione del modulo a pianta quadrata coperto da volte a vela, al quale corrisponde un modulo rettangolare, sempre coperto da volta a vela, relativo agli spazi adiacenti delle sale e dei saloni. Le scale principali sono localizzate, una in corrispondenza dell’intersezione delle due braccia della “L”, ed una all’estremità della manica terminante con la testata di ingresso.
Le facciate della porzione originaria, in muratura di mattoni pieni, di gusto eclettico neomedioevale, sono caratterizzate dalla modularità dei porticati del piano terreno, delle logge del primo e secondo piano, delle finestre ad arco abbinate del terzo piano, il tutto sormontato da cornicione continuo sorretto da archetti pensili. Il frontespizio principale dell’edificio, all’ultimo piano, presenta inoltre una grande finestra a rosone.