Intervento di Eraldo Como, presidente Federazione Ordini Piemonte e Valle d'Aosta, consigliere Ordine Architetti di Torino
Non ho la pretesa qui di tirare le somme al volgere del termine di questo rilevante incontro, tuttavia, mi pare importante cogliere alcuni aspetti significativi emersi ed esprimere alcune considerazioni ed intenzioni.
E’ ancora molta la confusione sotto il cielo della qualità ed è ancora maggiore la diffidenza per una materia che, per molti versi, non appare congeniale al “fare” di noi architetti, inoltre questa (la qualità dell’ISO 9001) è da alcuni mitizzata, da altri tenacemente avversata, da molti mal conosciuta.
Da quasi tutti gli interventi ascoltati, compresi quelli di colleghi rappresentanti di organizzazioni estere, appare chiara la volontà di ribadire la peculiarità di “prestazione intellettuale” della nostra professione; in alcuni quella di negare la necessità di un’incombenza, che appare quasi un nuovo balzello, per lo sviluppo del nostro lavoro che, dicono, "sappiamo fare molto o sufficientemente bene".
Nel merito delle peculiarità della nostra professione giova ricordare gli elementi che caratterizzano la più generica "professione intellettuale", aprire una breve parentesi sulla figura del professionista intellettuale e sulla sua definizione giuridica. Nell'ambito della disciplina dettata codice civile in materia di lavoro autonomo una precisa collocazione viene riservata alle professioni intellettuali (art. 2229 e ss.) ossia a quelle attività, di particolare pregio per il loro carattere intellettuale, contraddistinte dall'elemento qualificante dell'opera puramente creativa, svolta dal singolo prestatore.
Così individuato il termine di professione intellettuale lascia quindi intravedere quelli che sono i caratteri predominanti di tale particolare tipo di attività - caratterizzata, in primis, dall’intellettualità - e cioè, dall'esistenza (o comunque coesistenza, nel caso in cui essa si collochi accanto all'eventuale opera materiale del singolo professionista) di un quid pluris consistente nel significativo ruolo svolto dall'intelligenza.
Altro aspetto significativo della professione intellettuale è la discrezionalità che si sostanza nel potere riconosciuto sempre al singolo professionista di attivare le scelte consone alla realizzazione del fine prefissato, con piena libertà in ordine dell'individuazione delle modalità operative; non va dimenticata inoltre la caratteristica della personalità nell'esecuzione della prestazione: lo stesso articolo 2232 c.c. prevede l'obbligo di eseguire personalmente l'incarico assunto, riconoscendo rilevanza all'intuitus personae e quindi al rapporto fiduciario che intercorre tra il cliente e il professionista.
Ultimo elemento, forse più importante, per determinazione del concetto è quello della profes-sionalità.
Tutto ciò ricordato, patrimonio del concetto di professione liberale, passiamo ad analizzare gli ambiti dove, attualmente, la professione si svolge: sempre più frequentemente i progetti affidati tramite i bandi di gara o i concorsi richiedono competenze professionali articolate da esprimersi in modo coordinato ed organico e in un tempo determinato spesso al limite dello stretto necessario. A ciò si aggiungono le responsabilità professionali che, pur sempre presenti, sono oggi tali da non consentire casualità nella conduzione del processo progettuale, il cui prodotto (il progetto) dovrà soddisfare tutti gli obiettivi individuati dal committente.
Già a questo punto appare evidente la difficile coniugazione delle caratteristiche di discrezionalità e personalità della prestazione del professionista architetto con le necessità del nuovo contesto professionale; inoltre per l'intellettualità e la professionalità dovrebbero essere individuate accezioni "di gruppo".
La struttura a rete formata da studi che si associano temporaneamente per la produzione del progetto che, sempre più frequentemente si configura come organismo di progettazione, certamen-te garantisce la pluralità delle competenze necessarie al raggiungimento dell'obbiettivo, tuttavia certamente complessifica il processo di produzione nel mettere in campo professionalità diverse per competenze e formazione e che, in alcuni casi, debbono operare separatamente in luoghi diversi fra loro.
A fronte di questa complessità di interventi, di livelli e di intersecazione di competenze, di molteplicità di nodi di processo, di articolazioni temporale di interventi, ecc. appare insufficiente far ricorso semplicemente alle categorie che sottendono le peculiarità dalla prestazione intellettuale Il raggiungimento degli obiettivi individuati dovrà svilupparsi in un quadro di procedure che garantiscano il controllo e il coordinamento del processo progettuale.
La costituzione e l'adozione di un sistema di qualità, alla luce della norma di riferimento UNI EN ISO 9001/1994, appare quindi come uno strumento congeniale per garantire il corretto dominio della complessità dell'attuale processo progettuale. Ecco quindi che l'oggetto estraneo trova una sua ragion d'essere nell'ambito della nostra professione che è intellettuale e intellettuale rimane.
Invece sulle vie per il raggiungimento di un idoneo sistema di qualità e per le caratteristiche e tempistiche di applicazione dello stesso ai nostri studi, le modalità restano ancora tutte da inventare o, perlomeno, quelle con caratteristiche di organicità e di omogeneità per la categoria, siccome, viceversa, scelte individuali e scoordinate sono già pienamente in atto.
L'Ordine di Torino e la Federazione Interregionale Piemonte e Valle d'Aosta che qui rappresento, hanno in animo di procedere, successivamente ai corsi propedeutici e di indirizzo attivati dal CNA, all'avvio di un programma denominato "Architettura è Qualità' che, dopo aver individuato gli obiettivi di: 1) sensibilizzazione; 2) conoscenza di base; 3) acquisizione di strumenti di base, 4) progettazione in qualità degli studi professionali; 5) certificazione; 6) uso e manutenzio-ne della qualità, e ipotizzando di sovrintendere e indirizzare il tutto attraverso: a) convegni; b) corsi introduttivi; c) corsi formativi; d) attività di consulenza; e) assistenza alla certificazione; f) attività ispettive di supporto, con la collaborazione e consulenza di società disponibili possa portare a compimento l'intero iter di messa in qualità degli studi e della loro eventuale certificazione e mantenimento della stessa, con possibilità di prosecuzione per gradi e di raggiungimento di obiettivi intermedi, a seconda delle opportunità complessive e dei singoli che verranno a manifestarsi nel corso del programma.